mercoledì 11 marzo 2015

IL BOMBARDAMENTO MEDIATICO ASSURDO IN TEMPI DI CRISI


Come accennato alla fine dell’ultimo articolo sulla creazione dei subprime dopo quasi un decennio di ciclo economico mancato ci ritroviamo in situazioni disastrose con un forte bombardamento mediatico.
Notizie su notizie, breaking news alla televisione sulla propaganda di regime Mamma Rai e Mediaset del Berlusca che non sta passando un periodo d’oro nonostante il titolo volasse in Borsa nel 2013, altri tg secondari e l’informazione sui social.
Articoli scritti da economisti su blog e articoli su riviste economiche e politiche importanti, ma troppa informazione e pareri discordanti.
Ognuno dice la sua, si crea così una Babele di voci e non si distingue più il vero dal falso, che già sono messi insieme in un calderone qui in Italia l’importante è fare lo scoop e speculare.
I delitti italiani come Cogne, Novi Ligure, omicidi irrisolti nelle mani di Barbara D’Urso che ci fa puntatoni a cui a me non frega un cazzo e reputo vergognosa la cosa perchè è come ballare sui morti che ci sono stati. Facce finte, sorrisini dispiaciuti e anche la Rai non scherza sulle tragedie altrui.
Premesso questo e dicendo che questo articolo scaturisce da una riflessione personale del blogger posso andare avanti.
L’informazione oramai è globalizzata confusa non è più come prima che si sentiva per radio, carta stampata o televisione si trova anche in rete ed era altrettanto più facilmente manipolabile.
Come quasi tutti sanno l’informazione sin dai tempi antichi è sempre stata opera di manipolazione, fantasia e a volte isteria collettiva, ma ad oggi se ne trova talmente tanta che  non si capisce se le fonti sono attendibili o meno e questo a volte porta ( come dicevo) ad una Babele assurda.
Il fatto che ce ne sia tanta può portare ad un vantaggio ( specie nei social) che non sia facilmente manipolabile e controllata dal sistema, anche se il sistema a volte inserisce nei social dei troll (come vengono chiamati) cioè finti profili atti a creare confusione e dispersione della notizia nel caso fosse vera almeno all’ 80%.
Se prendiamo questo periodo si scrivono notizie sui rapporti Berlino-Atene sempre più tesi e non si capisce se e cosa succederà da un punto di vista internazionale dato che su un social le opinioni sono tante, mentre sull’informazione di regime è sempre controllata con a volta ( se serve dell’esagerazione) per creare una sorta di effetto nelle masse e plagiarle.
Sui social per esempio da quando è scoppiata la crisi del 2008 sono nati molti gruppi anti-euro, anti-casta, anti-europa etc. i componenti dei vari gruppi mettono in circolo post presi o da testate giornaliere che sono quelle online o quelle nazionali che ora si sono dovute adattare al mondo digitale per tenere desta l’attenzione dei loro lettori e non perdere quindi clienti che poi comprano la copia cartacea.
L’Italia essendo un Paese essenzialmente longevo non trova popolo ben informato o che capisce da cosa sia originata la crisi o da dove si è originata e si mangia le balle solite che vengono propinate dalla stampa di regime.
Con stampa di regime intendo radio, giornali e programmi tv vari tra cui gli inutili talk-show dove la gente appunto “talk” nell’ignoranza per creare show e tifoserie.
Non che gli italiani non si informino ma secondo il mio parere è sbagliato il metodo e quindi la fonte, m questo vale anche per i giovani a cui non frega nulla di capire un minino cosa sia per esempio ISIS o la questione greca ed ucraina.
Io ho iniziato ad informarmi a 23 anni e sono 4 anni che ho aperto davvero gli occhi, ma molti nemmeno lo fanno adesso che siamo così  conciati male.
Come dice un vecchio detto detto “Sapere è potere”, ma la verità fa male e allora beata ignoranza.
Quindi se siamo ridotti così sia per motivi citati in articoli scritti in precedenza, ma è anche un fatto culturale che oramai è sempre più dispersivo e si seguono solamente le notizie martellate e sbattute qua e là in continuazione.
 written by Daniele Scandelli

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