mercoledì 11 marzo 2015

LA GERMANIA NEL PERIODO TRA LE DUE GUERRE… ALCUNE RIFLESSIONI


Una volta concluso il Primo conflitto mondiale gli equilibri geopolitici europei cominciano a mutare dato che la polveriera che è esplosa ha portato con sè milioni di morti divenendo una guerra di logoramento ,in cui tra  le forze coinvolte non vi fu mai una vera e propria supremazia netta di una parte sulle altre.
Alla conclusione del conflitto come tutti sanno dai libri di storia e dalla documentazione pervenuta a noi oggi,vinsero gli Stati membri della Triplice Intesa ( Francia, Russia ed Inghilterra) ai quali si aggiunsero Italia ed Usa.Questi ultimi inizialmente  rimasti fuori dal conflitto. Il blocco contrapposto all’ Intesa era quello della Triplice Alleanza formato principalmente dall’ Impero Austro-Ungarico e la Germania.
Nel 1918 vi furono i trattati di pace a Versailles, in cui le potenze vincitrici imposero pesanti condizioni agli sconfitti in particolare alla Germania tra cui la restituzione dei territori dell’ Alsazia-Lorena,rinuncia anche al cosiddetto “corridoio polacco”che era una striscia della Pomerania) , l’ Alta Slesia, la Posnania. La Germania subì anche la perdita delle sue colonie  spartite tra Inghilterra, Giappone e Francia.
Le sanzioni economiche imposte ai tedeschi furono molto pesanti per far si che la Germania non si riprendesse economicamente nel giro di poco tempo. Anzi la costrinsero a rimborsare i danni di guerra come riparazione che era ancora da definirsi, oltre che l’abolizione del servizio di leva e la smilitarizzazione dell’esercito tedesco lasciando solamente 100.000 uomini come limite massimo e l’abbandono della zona del Reno presidiata da truppe inglesi, franche e belghe per un periodo di 15 anni e l’abbandono della marina militare.
Nel 1929 scoppiò la Grande Depressione e portò la Germania ad avere un marco simile a carta straccia. La disoccupazione era alle stelle e la rabbia del popolo tedesco contro le istituzioni liberal-democratiche iniziava a salire per le difficili condizioni di vita e la fame che attanagliava il Paese alemanno.
Si creò la Repubblica di Weimar, dalla  città tedesca ove vi fu l’Assemblea e i lavori di preparazione della carta costituzionale nonostante le terribili tensioni politiche che invadevano il Paese. La Costituzione di Weimar sanciva grosso modo la struttura dello stato federale tipico tedesco, elezioni a suffragio universale,l’elezione diretta del Presidente della Repubblica da parte del popolo e la responsabilità delle azioni dell’esecutivo di fronte al Parlamento.
Nonostante questo la rabbia, l’insoddisfazione e la crescente rabbia e nazionalismo feroce del popolo tedesco furono tutte raccolte  nelle mani di una persona:  Adolf Hilter. Abile demagogo come veniva definito seppe irradiare nei tedeschi quella giusta dose di nazionalismo estremo e disprezzo verso le istituzioni liberal-democratiche ed ottenne la simpatia dei vari ceti popolari e dei benestanti incolpando di tutto gli ebrei ( con conseguenze terribili come è successo) e gli altri Stati europei con le teorie della superiorità della razza e del super-uomo di Nietsche divenne Fuhrer ( fonte suprema del diritto stesso).
La Germania hiltleriana si trovava nelle situazioni descritte prima sotto le vessanti condizioni de Trattato di Versailles, ma con l’abilità della mente malata di Hitler, i tedeschi riuscirono a svincolare alle clausole del Trattato di Versailles.
La figura economica del periodo fu Hjalmar  Schacht ( 1877 –  1970)  un importante economista, presidente della Reichsbank, labanca centrale tedesca, e ministro dell’Economia nella Germania nazionalsocialista dal 1935 al 1937. Mentre in Inghilterra  emerse John Maynard Keynes di cui tratterò in un prossimo articolo.
Schascht prendendo in mano le redini della situazione economica si trovò ad analizzarla e constatò che vi era una depressione di domanda  interna ed aggregata e che quindi servivano delle politiche economiche e monetarie per riuscire a sostenerla. Solamente che alcune clausole del Trattato di Versailles  impediva di crearle, però c’è da ricordare che la Germania non perse la sua sovranità monetaria.
Scascht dopo intense analisi e rilfessioni ebbe un lampo di genio con una tattica tecnico-finanziaria costruendo una società  a partecipazione statale chiamata “Società per le  Ricerche Metallurgiche” in tedesco abbreviato MEFO.
La società non era reale , ma fittizia quindi non aveva personale e nemmeno concretamente esisteva, però emetteva dei titoli denominati Mefo bills utilizzati come strumento di pagamento per le commesse pubbliche, ed avevano valore perchè lo Stato tedesco li riconosceva come titoli di pagamento per imposte ed obbligazioni finanziarie nei suoi confronti.
Questo fu un espediente utilizzato dalla germania nazista per ritornare alla piena occupazione e diede un importante contributo in negativo al riarmo tedesco e alle folli pretese di Hitler che Francia ed Inghilterra non riuscivano a stare dietro, consentendogli di recuperare interi territori e Stati annettendoli al Terzo Reich con la politica britannica dell’ Appeacement che poi finì e sfociò nel Secondo conflitto Mondiale.
Da riflettere come anche la Germania che abbaia tanto abbia usato una moneta parallela per risollevare la propria economia , ovviamente nella giusta dose dato che Schascht sapeva cosa andava a fare e che l’emissione di troppi MEFO bills avrebbero avuto effetti controproducenti.
Oggi perchè non usare monete parallele e lasciare l’euro solo per scambi internazionali e fare deficit spendig? Basta l’abbaiare merkelliano e i vari “neine”. Si passi ai fatti.
written by
Daniele Scandelli
FONTI:
– LA SOLUZIONE PER L’EURO DI MARCO CATTANEO E GIOVANNI ZIBORDI
– storia dal 1900 ad oggi editori La Terza
– Wikipedia

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