giovedì 28 maggio 2015

FATTORI INTERNI O FATTORI ESTERNI?

Un sistema è un insieme di elementi interdipendenti e strettamente collegati tra loro  che possono portare il sistema ad un corretto equilibrio o funzionamento oppure al caos.
Se prendiamo un gruppo di persone che sono elementi biochimici con diversi caratteri, esperienze mentalità etc. cosa potrebbe succedere?
Ipotesi più utopiche è che potrebbero andare d'accordo tutte insieme "armoniosamente" e far funzionare il sistema-gruppo oppure essere tutte in contrasto e far implodere il sistema e quindi fallire.
Altrimenti le ipotesi più veritiere potrebbero essere uno scambio di opinioni e di vedute differenti, ma di fondo con la voglia di costruire qualcosa insieme e creare dei rapporti di collaborazione anche se tutto non potrà mai essere "rose e fiori", ma senza provocare strappi profonde che possono portare il sistema a spaccarsi in piccoli satelliti orbitanti,ciascuno convinto ciecamente che quello che sta facendo è giusto senza relazionarsi con gli altri piccoli satelliti. Se i mini-satelliti interloquissero democraticamente uno con l'altro tenendo conto dell' opinione altrui, si potrebbe cercare di ricostruire il sistema iniziale che ovviamente per fattori interni ( componenti del gruppo), oppure fattori esterni (da cui il sistema è influenzato), si cercherebbe di andare avanti per il bene comune o quieto vivere che sia.
Se questo ragionamento ora lo portiamo ad altri contesti , la sostanza bene o male è sempre quella, con varianti più o meno importanti da considerare.
Se teniamo conto ora della situazione in Europa( Sistema) in cui la Grecia(satellite) sta terminando la lunga trattativa per il rimborso al Fmi di miliardi di euro che non dispongono e che il connettore euro, ossia la relazione che la lega ancora di più al sistema Ue si stia sgretolando, sta portando caos nel mondo dell'alta finanza e nelle Borse che fanno scivoloni e poi il giorno dopo ricapitalizzano.
Oramai si è capito benissimo che il sogno faustiano eurista è fallito dal 2008 con la crisi partita dagli Usa ( come sempre asserito più volte in post precedenti).
Nonostante questo gli euristi convinti non mollano l'osso e continuano a mistificare e a millantare la verità del fallimento strillando che la recessione nel Paese-satellite Italia è finita, ma se la disoccupazione sta aumentando vertiginosamente e le aziende continuano a fallire, come può un Primo Ministro (quindi teoricamente servitore della volontà popolare) asserire assurdità?
La cosa come più volte accennato è semplice Il Premier attuale non fa il bene del Paese, ma di banche, lobbies e assicurazioni che con la pseudo-moneta che il popolo usa per semplici transazioni economiche usano, fa sballare i conti pubblici e porta fallimenti a catena di aziende, enti pubblici che non sono poi più in grado di soddisfare i bisogni dei cittadini come servizi ed il lavoro.
Toccando il mondo del lavoro e creando situazioni di disagio tagliando diritti acquisiti dopo anni di lotta nelle piazze e sacrifici e licenziamenti di massa , il singolo individuo diventa come un cane al guinzaglio che accetta a testa bassa tutto quello che un'entità astratta o metafisica che ha creato dei Trattati ambigui e facilmente non capibili, da ancora più potere e forza a questi "inquisitori" euristi di penalizzare la persona umana con tutti i suoi pregi e difetti.
Quindi alla fine l'individuo spremuto, stanco, arrabbiato e perplesso senza delle certezze stabili come il lavoro si trova perso e questo senso di smarrimento porta ad accettare tutto e ad essere sottomesso anche con le informazioni false che arrivano dai media di regime.
Solamente che in Europa la rabbia anti-euro sta montando ancora di più, perché attualmente questa crisi artificiosa auto-indotta in cui solamente pochi si arricchiscono sulla pelle di molti sofferenti, porta il popolo poi a votare movimenti anti-euro di vario genere come opposizione a questo sistema marcio e fallito.
Si noti un primo passo della Grecia con il Governo di Tsipras che sta tentando di mediare ed effettuare un eurexit forse sempre più vicina e forse inevitabile, della Ue.
A questo si aggiungono anche i fatti dei giorni recenti come la vittoria in Polonia del neo Premier anti-euro Andrzey Duda nato nel 1972 e famoso avvocato e alla vittoria di Podemos alle amministrative spagnole a Madrid e Barcellona.
Questi sono altri segnali che si aggiungono agli altri.
Quindi.. è questione di tempo...Quanto potrà durare ancora  il sistema Ue?
Tic..Tac...Tic..Tac... Beat the clock.

writtten by Daniele Scandelli

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