In un giorno che non ho ancora ben compreso, dopo settembre si terrà il dibattuto referendum costituzionale indetto dal Governo Renzi.
In Italia, il referendum è solo di tipo abrogativo e deve raggiungere un quorum a differenza di altri Paesi europei.
Il referendum come è ormai noto verte sul quesito costituzionale di abolire le funzioni del Senato e spaccare il bicameralismo perfetto che ha sempre contraddistinto l'Italia nel mondo, almeno a livello ideologico.
Una Carta Costituzionale creata da anime diverse che uscendo da un secondo dopoguerra disastroso e sanguinoso, con il bicameralismo perfetto sancirono il reciproco controllo delle due Camere con le stesse funzioni, onde evitare derive autoritarie , come fu il Fascismo.
Il Senato verrebbe svuotato delle sue funzioni attuali e si ridurrebbe solamente ad una Camera rappresentativa, in cui verrebbero inseriti Consiglieri regionali e sindaci a "tempo libero".
La riforma è incostituzionale per logica e sarebbe una rovina ulteriore per un Paese già disastrato da una disoccupazione tremenda e dai diktat di Berlino- Bruxelles che ci tengono sotto il giogo dell'euro.
Se dovesse passare la riforma costituzionale, le varie maggioranze che si susseguiranno, faranno passare le peggio porcate di decreti, imposti dalla Ue , dall'alta finanza, o dai politici italiani stessi.
Si salterebbero le navette Camera- Senato.
Non che il Senato italiano non abbia fatto passare decreti e riforme "strutturali" negative, in questi ultimi anni a danno degli italiani che si lamentano, ma non sono ormai interessati più ad una politica morta come quella italiana per i motivi più svariati.
Si pensi dal 1995 ad oggi quante leggi sulle pensioni sono passate, dal Governo Dini a quello di Monti.
Il votare no è un fatto ideologico, concettuale per evitare ulteriori danni futuri ad una Carta Costituzionale che se applicata alla lettera sarebbe perfetta.
Pura utopia.
written by Daniele Scandelli
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