sabato 13 agosto 2016

IO VOTO NO

In un giorno che non ho ancora ben compreso, dopo settembre si terrà il dibattuto referendum costituzionale indetto dal Governo Renzi.
In  Italia, il referendum è solo di tipo abrogativo e deve raggiungere un quorum a differenza di altri Paesi europei.
Il referendum come è ormai noto verte sul quesito costituzionale di abolire le funzioni del Senato e spaccare il bicameralismo perfetto che ha sempre contraddistinto l'Italia nel mondo, almeno a livello ideologico.
Una Carta Costituzionale creata da anime diverse che uscendo da un secondo dopoguerra disastroso e sanguinoso, con il bicameralismo perfetto sancirono il reciproco controllo delle due Camere con le stesse funzioni, onde evitare derive autoritarie , come fu il Fascismo.
Il Senato verrebbe svuotato delle sue funzioni attuali e si ridurrebbe solamente ad una Camera rappresentativa, in cui verrebbero inseriti Consiglieri regionali e sindaci  a "tempo libero".
La riforma è incostituzionale per logica e sarebbe una rovina ulteriore per un Paese già disastrato da una disoccupazione tremenda e dai diktat di Berlino- Bruxelles che ci tengono sotto il giogo dell'euro.
Se dovesse passare la riforma costituzionale, le varie maggioranze che si susseguiranno, faranno passare le peggio porcate di decreti, imposti dalla Ue , dall'alta finanza, o dai politici italiani stessi.
Si salterebbero le navette Camera- Senato.
Non che il Senato italiano non abbia fatto passare decreti e riforme "strutturali" negative, in questi ultimi anni a danno degli italiani che si lamentano, ma non sono ormai interessati più ad una politica morta come quella italiana per i motivi più svariati.
Si pensi dal 1995 ad oggi quante leggi sulle pensioni sono passate, dal Governo Dini a quello di Monti.
Il votare no è un fatto ideologico, concettuale per evitare ulteriori danni futuri ad una Carta Costituzionale che se applicata alla lettera sarebbe perfetta.
Pura utopia.

written by Daniele Scandelli

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